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Educazione Stradale

«Non buttate via la vita in un secondo»

E' questo il messaggio lanciato da Emiliano Malagoli, presidente della Onlus Di.Di. Diversamente Disabili, che con l'inizio del 2014 ha dato avvio ad una serie di incontri con gli studenti.

Il pilota toscano, amputato alla gamba destra per un incidente stradale in moto, ha dato avvio ad una serie di incontri con gli studenti delle scuole medie e superiori per portare in classe la propria esperienza di motociclista-utente della strada e per incentivare i ragazzi a reagire con energia davanti alle difficoltà.

Grazie a una forza interiore straordinaria e unica, che gli ha permesso di raggiungere traguardi inaspettati in pochi mesi, Emiliano è riuscito a trasformare questa drammatica esperienza personale in un'opportunità: un'opportunità da condividere con gli altri, un'opportunità per creare un filo diretto con i ragazzi e far comprendere loro i veri pericoli della strada, le cause degli incidenti e i modi per poterli evitare. Ma il suo percorso personale è anche un insegnamento di vita per tutti, senza distinzioni di età, di stimolo nella quotidianità e nel raggiungimento degli obiettivi personali, nella scuola come nel lavoro.

 

«L'obiettivo è quello di sensibilizzare i ragazzi fin da giovani, e credo che raccontare la mia storia possa essere utile», spiega Emiliano. «Spesso le lezioni più importanti nella vita sono quelle che si vivono in prima persona. Immagino che parlare direttamente con persone che portano addosso le conseguenze permanenti di un incidente, come nel mio caso, possa essere per gli studenti un incontro indelebile ed educativo. E comunque, voglio diffondere anche energia positiva e dimostrare che nella vita non ci si deve mai abbattere, qualunque cosa succeda».
 

Positivo anche il riscontro degli insegnanti dove si sono tenuti i primi incontri: «Il messaggio ricevuto è stato molto penetrante, nonostante la delicatezza con cui è stato condotto il discorso. I ragazzi della mia classe sono stati molto contenti di aver avuto quest'occasione perché la concretezza delle esperienze dirette è sempre migliore di tanti discorsi educativi astratti. Erano davvero commossi. E' stato significativo anche il senso generale del non arrendersi mai di fronte a niente; ce n'è bisogno perché oggi le difficoltà familiari e relazionali in generale sono tante e varie».

Per informazioni: educazionestradale@diversamentedisabili.it


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